domenica 18 agosto 2013

Dal dentista "senza" anestesia


Si chiama odontofobia, ed è la paura che insorge, talvolta con veri e propri attacchi di panico, quando dobbiamo recarci dal dentista. Si stima che ne soffrano, solo in Italia, milioni di persone. Fra le procedure odontoiatriche più temute c’è l’anestesia locale, alla quale siamo praticamente costretti a sottoporci per evitare di sentire dolore durante operazioni come l’otturazione o la devitalizzazione. Ma fra poco potremo dirle addio, per via di un prodotto rivoluzionario in grado di garantire gli stessi risultati senza dover patire alcuna sofferenza fisica. È uno spray nasale anestetico, messo a punto da Sebastian G. Ciancio, dell’Università di Buffalo e già approvato dalla Food And Drug Administration (FDA), l’ente statunitense che permette la distribuzione e l’utilizzo dei farmaci.
Deriva da un anestetico nebulizzato, usato di solito per interventi di otorinolaringoiatria, il cui effetto collaterale è quello di rendere insensibili i denti dell’arcata superiore. Basa la sua azione sull’attività di due molecole, la tetracaina e l’oximetazolina. La prima è ben nota in ambito medico, serve per anestetizzare il cavo orale durante le gastroscopie, ed è impiegata anche in oftalmologia. L’oximetazolina è utilizzata, invece, come decongestionante delle vie nasali, ed è la risorsa ideale per curare sinusiti e riniti allergiche.
Tramite la loro azione combinata, Ciancio è riuscito ad “addormentare” le aree anatomiche tipicamente interessate dalle mani del dentista,  assicurando nel 90% dei casi esaminati lo stesso risultato offerto dall’anestesia tradizionale. È multiplo, in realtà, il beneficio. Perché con l’azzeramento della paura, si ha anche un annullamento dei rischi legati alle lesioni ed esposizioni ad agenti patogeni che talvolta insorgono con le normali iniezioni. «Il nuovo prodotto consente peraltro di sopperire ai rischi legati all’eventuale, ma non rara, inefficacia della anestesia standard», spiega Ciancio. 45 gli adulti coinvolti, età media, 39 anni. «Durante i test abbiamo tenuto costantemente monitorato la soglia del dolore dei pazienti», dice Ciancio, «ed eravamo pronti a intervenire nel caso in cui lo spray non fosse sufficiente a ridimensionare il dolore». Lo scienziato ha stabilito una “scala del dolore”, da 0 a 170, verificando che gli interventi erano quasi sempre ben tollerati.
Ma non è l’unico stratagemma di nuova generazione messo a punto per curare l’“ansia da dentista”. Recentemente è stato introdotto anche il “trapano musicale”, impiegato prevalentemente per spazzare via le carie. Il nuovo strumento odontoiatrico è collegato a un lettore mp3 e consente di far ascoltare la musica preferita al malato, per distrarlo e rendergli più sopportabile la “seduta”. Per ridurre, invece, in modo drastico la paura del dentista è stata testata la cosiddetta “sedazione cosciente”, o analgesia sedativa, improntata sull’azione di una miscela di ossigeno e ossido di azoto che, somministrata tramite un’apposita mascherina, è in grado di assicurare al paziente  in pochi minuti un senso di benessere e rilassamento, tale da permettendogli di affrontare con serenità qualunque intervento. 

BOX

Fra le nuove proposte odontoiatriche che promettono di curare le carie senza sentire dolore c’è anche l’ozonoterapia. Consiste nell’utilizzo del noto elemento chimico (una forma di ossigeno presente nell’aria che ci difende dai raggi solari nocivi), al posto del trapano e dell’anestesia, per debellare i batteri responsabili delle carie dentarie e stimolare le difese naturali dei tessuti vivi del dente. È indicata per le carie nei primi stadi di sviluppo (quindi va benissimo anche in ambito pediatrico), ma anche quando l’infezione ha intaccato la polpa dentale: in questi casi si può operare per cercare di evitare la devitalizzazione, salvaguardando il dente e riducendo drasticamente la sensazione dolorosa.  

(Pubblicato su Il Giornale il 4 agosto 2013) 

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