Correva l'anno 1986, quando la pop star
Madonna esordì con il video singolo Papa Don't Preach, nel quale
compariva con una tshirt riportante la frase "Italians do it better"
(gli italiani lo fanno meglio). Il riferimento, chiaramente, era all'idea che gli
abitanti del Belpaese fossero i migliori a letto. Sarà davvero così? Non
proprio, stando a uno studio condotto da DoxaPharma, che verrà discusso l'8
ottobre nel corso del congresso nazionale della Società Italiana di Urologia
(Siu) e dell'Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani (Aogoi). Emerge,
infatti, un dato che lascia qualche dubbio: nel 25% dei casi la durata media di
un rapporto sessuale in Italia dura meno di due minuti; mentre un famoso studio
condotto dalla Society for Sex Therapy and Research di Washington ritiene che, per
essere veramente appagante, dovrebbe essere compreso fra i 7 e i 13 minuti. E'
vero che la qualità ha più importanza della durata, tuttavia psicologi e
andrologi concordano nel dire che sotto i due minuti non c'è nemmeno il tempo
"fisiologico" per provare vero piacere. Sono gli italiani stessi a
lamentarsi, pur ammettendo in media di fare l'amore nove volte al mese (per un
totale di 108 rapporti all'anno), un parametro superiore allo standard
mondiale.
Altri dati confermano un certo
malcontento: il 70% degli abitanti dello Stivale lamenta una generale
insoddisfazione fra le lenzuola, e almeno 800mila coppie rischiano il patatrac
proprio per questi motivi. Ma le difficoltà a letto potrebbero anche dipendere
da un fattore psicofisico ben preciso: l'eiaculazione precoce. Secondo
l'indagine di DoxaPharma molti italiani soffrono di questo disturbo (dal 30 al
70%) e solo in rari casi sanno affrontare adeguatamente il problema.
Procastinare l'intervento del medico, in particolare, dell'andrologo, può
essere deleterio per la coppia che si logora e perde sempre più fiducia in sé:
l'uomo smarrisce l'autostima e la donna, non sapendo come gestire il limite del
partner, spesso diviene insofferente, incrementando il disagio maschile.
Quando si può parlare di eiaculazione
precoce? L'International Society of Sexual Medicine indica un problema reale
quando, durante la maggior parte dei rapporti, l'eiaculazione avviene entro uno
o due minuti dalla penetrazione. Si parla di eiaculazione precoce grave, quando
l'uomo eiacula dopo tre movimenti coitali o ancor prima della penetrazione. Può
essere dovuta a deficit organici, riguardanti l'attività prostatica, tiroidea,
uretrale; ma anche l'azione masturbatoria, in determinati contesti, può favorire
l'evoluzione di una particolare muscolatura a discapito della capacità di
raggiungere l'orgasmo in tempi idonei al soddisfacimento della coppia. Spesso l'handicap
sessuale è di origine nervosa, psicosomatica. Per Freud era riconducibile a
"pulsioni sadiche, intense e inconsce dell'uomo nei confronti della
donna". Molto più prosaicamente la psicologia riconduce il problema all'ansia
da prestazione, ossia alla difficoltà di molti maschi di affrontare in modo
maturo e consapevole un'esperienza sessuale. Qualunque sia la causa, assicurano
gli esperti, l'eiaculazione precoce può essere facilmente sconfitta: con l'ausilio
di antidepressivi, la circoncisione, l'impiego di creme anestetiche, la
fitoterapia, la terapia cognitivo-comportamentale.
BOX
(Pubblicato su Il Giornale il 30 settembre 2013)
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