Una vecchia
teoria sostiene che se si ascolta qualcuno rivelare il numero di esperienze
amorose, occorre moltiplicare per tre se si tratta di una donna e dividere per
lo stesso numero se il riferimento è a un uomo. Solo così, infatti, si
arriverebbe a comprendere il numero esatto di partner "vissuti" da
una determinata persona. La spiegazione è ovvia: gli uomini per natura tendono
a eccedere, sottolineando di avere avuto più incontri di quelli reali; le
donne, a ridimensionare il numero di esperienze. E' un risvolto evolutivo: così
facendo le donne sottolineano il loro dovere di madre e la predisposizione alla
cura della prole, e gli uomini marcano, invece, la loro innata necessità di procreare.
Tuttavia c'è una categoria che pare non avere nulla a che fare con questo tipo
di persone; sono le donne che "ufficialmente" hanno diviso il letto
con una sola persona in tutta la loro vita: il proprio marito. Sembrerebbe una
cosa d'altri tempi, tuttavia ci sono ancora parecchie esponenti del gentil
sesso che ammettono di non avere mai avuto esperienze sessuali al di là del
compagno con cui si è giunti all'altare. Un dramma? Per niente.
Stando, infatti,
all'opinione di queste signore, chi ha avuto in tutta la vita un solo compagno,
è più felice di qualunque altro. «Perché si tratta di due persone che si amano
e rispettano veramente», dichiara Julia Hubbard, una donna inglese di 37 anni, fiera
di essersi sposata vergine e di non aver mai avuto nessun altro uomo nei 13
anni trascorsi fino a oggi con il proprio marito. «Molti miei amici hanno avuto
altre storie, ma le loro relazioni sono più precarie della mia». Spiega inoltre
che, dal suo punto di vista, il sesso prematrimoniale può essere fonte di gravi
dispiaceri: «Cito, per esempio, il caso di una mia amica che, rimasta incinta
dopo un incontro occasionale, ha poi abortito». E il marito è dello stesso
avviso. «Mia moglie è una donna attraente e non è stato facile soddisfare le
sue volontà», rivela Craig Hubbard, «tuttavia ho rispettato la sua decisione,
scoprendo un modo per nulla scontato di apprezzare la profondità dei
sentimenti».
Il caso di Julia
e Craig è, però, raro, mentre era la norma fino a una cinquantina di anni fa.
Oggi, in media, una donna ha quattro esperienze intime nella sua vita, con
uomini diversi. E solo il 24% rivela di non avere mai avuto altri partner oltre
al coniuge, in gran parte over sessanta. I motivi rispecchiano una società che
ha ben poco a che vedere con le generazioni del dopoguerra, partendo dal fatto
che si vive di più, si hanno contatti con un maggior numero di persone, e ci
sono mille motivi per credere che oggi anche a "una certa età" il
sesso rappresenti un aspetto preponderante di una relazione di coppia. Il 40%
delle ragazze ha avuto un'esperienza di sesso occasionale in vacanza; il 42%
dei matrimoni finisce con il divorzio; in un Paese "avanguardista"
come la Francia, oltre la metà dei nuovi nati viene al mondo fuori dal
matrimonio. Tuttavia sbaglia chi bolla queste donne come "puritane", poiché
non è solo la religione a "sponsorizzare" il loro comportamento (come
si potrebbe facilmente sospettare), ma anche e soprattutto la psicologia.
«Alcune mie pazienti pensano che se non hanno avuto sufficienti rapporti sessuali con uomini diversi, significa che sono sessualmente inibite», dice Paula Hall, psicoterapeuta anglosassone e autrice di vari libri sull'argomento, «ma si sbagliano: non è la quantità che conta, ma la qualità». L'idea della Hall è affiancata da molti altri studi. Nel testo "Premarital sex in America", i sociologi Mark Regnerus e Jeremy Uecker, dicono che la monogamia è sinonimo di felicità; al contrario, la tendenza alla promiscuità, va a braccetto con la depressione. E il fenomeno parrebbe più evidente proprio nelle donne. «Ci sono prove empiriche del fatto che sia uomini che donne sono più felici se hanno avuto un solo partner sessuale», spiega Andrew Oswald, docente di Economia e Scienze del Comportamento presso l'University of Warwick, «ma è anche un principio del tutto intuitivo: chi trova la persona giusta, semplicemente, non ha bisogno di altri partner».
«Alcune mie pazienti pensano che se non hanno avuto sufficienti rapporti sessuali con uomini diversi, significa che sono sessualmente inibite», dice Paula Hall, psicoterapeuta anglosassone e autrice di vari libri sull'argomento, «ma si sbagliano: non è la quantità che conta, ma la qualità». L'idea della Hall è affiancata da molti altri studi. Nel testo "Premarital sex in America", i sociologi Mark Regnerus e Jeremy Uecker, dicono che la monogamia è sinonimo di felicità; al contrario, la tendenza alla promiscuità, va a braccetto con la depressione. E il fenomeno parrebbe più evidente proprio nelle donne. «Ci sono prove empiriche del fatto che sia uomini che donne sono più felici se hanno avuto un solo partner sessuale», spiega Andrew Oswald, docente di Economia e Scienze del Comportamento presso l'University of Warwick, «ma è anche un principio del tutto intuitivo: chi trova la persona giusta, semplicemente, non ha bisogno di altri partner».
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