venerdì 12 marzo 2010
Ipocondria, musa ispiratrice
Malati di ipocondria. Ce n'è uno squadrone. Solo in Italia la paura di essere ammalati pur stando benissimo riguarda 8milioni persone. Fra i più sensibili alla patologia ci sono gli artisti, caratterizzati da un temperamento più eccitabile della norma. L'argomento viene affrontato ufficialmente in un libro che in Usa e in Gran Bretagna sta avendo un grande successo. Si intitola "The Hypochondriacs: Nine Tormented Lives" ed è stato scritto da Brian Dillon, professore di filosofia presso l'Università del Kent. Nel libro si fa riferimento a nove grandi personaggi della storia, ipocondriaci cronici. Glenn Gould, celebre pianista, era ossessionato dai germi. Per questo vestiva pesante anche d'estate e non stringeva la mano a nessuno. Marcel Proust e Alice James (sorella di Henry James) soffrivano di leggeri disturbi, malesseri comuni che, però, tendevano a ingigantire. Charles Darwin e Florence Nightingale (celebre infermiera britannica campata 90 anni), erano vittime di virus sconosciuti che determinavano la loro idiosincrasia nei confronti di qualunque medico. Darwin a quanto pare soffriva anche di attacchi di panico. Più complessa l'ipocondria della scrittrice Charlotte Bronte e dello scrittore settecentesco James Boswell. Nel loro caso il male psichico era dovuto, probabilmente, a una larvata depressione. Infine Dillon cita Paul Schreber autore di 'Memorie di un malato di nervi', paranoico e delirante e Andy Warhol, con un'ipocondria 'moderna' assimilabile a quella di Glenn Gould. Tanta sofferenza per nulla? Non sempre, spiega Dillon. In certi casi, infatti, l'ipocondria è l'altra faccia della medaglia di una creatività speciale. Secondo Dillon molti artisti realizzano le loro opere d'arte migliori fra un accesso ipocondriaco e l'altro. (Ne so qualcosa anch'io!). "L'idea della malattia diviene il cardine delle loro vite, spingendoli a ritirarsi dal mondo e a rifugiarsi nel lavoro". Un bel libro che però avrebbe potuto prendere in considerazione anche altri autori, per esempio Woody Allen, il quale dice: "Quando si tratta di malattie, non direi mai di essere un ipocondrico. Semmai sono un allarmista. Non è che mi senta malato di continuo, ma quando mi ammalo penso subito che sia la volta buona". Fra gli italiani celebri malati di ipocondria possiamo ricordare Fiorello, Carlo Verdone, Paolo Villaggio. Per tutti i comuni abitanti del Belpaese, comunque, che soffrono di ipocondria, è utile sapere che oggi esistono cure assai efficaci per risolvere la malattia. La prima si basa sulla terapia cognitivo-comportamentale. Aiuta a far luce sul proprio comportamento e a limare i tratti caratteriali che predispongono a credere in malattie che non esistono.
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