Uno studio
condotto recentemente dal National Geographic asserisce che nel mondo esistono
8,7 milioni di specie. Ma se ne conoscono solo 1,2 milioni. Nonostante ciò, non
passa anno senza che qualche scienziato si faccia avanti dicendo di avere
scoperto una nuova forma vivente. Il più delle volte però si tratta di
organismi che l'immaginario collettivo fa fatica ad apprezzare, essendo quasi
sempre riconducibili a specie minuscole, talvolta appannaggio della
microscopia. Eppure non mancano le sorprese: come la scoperta di animali a
tutti gli effetti, di grossa taglia, che lasciano esterrefatti gli stessi
studiosi. Un ultimo esempio risale a pochi giorni fa, con l'identificazione in
Amazzonia di un delfino mai classificato prima d'ora, l'Araguaian Boto (Inia araguaiensis). E' stato scoperto in
uno dei maggiori fiumi del Sudamerica, l'Araguaia, lungo quasi 3mila
chilometri. Era dalla fine della prima guerra mondiale che non si compiva un avvistamento
del genere. Va, di fatto, tenuto presente che i delfini di fiume sono animali
rarissimi, lontani cugini di quelli marini, ma altrettanto intelligenti. «E'
molto simile alle altre specie fluviali», dice Tomas Hrbek, della Federal
University of Amazonas, «ma non c'è dubbio che si tratti di una specie a se
stante, come dimostra l'analisi del DNA». Su Plos One, dove è stata divulgata
la notizia, si dice che l'animale si sarebbe separato geneticamente dalle
specie affini circa due milioni di anni fa.
L'Araguaian Boto
è caratterizzato da un lungo becco che gli consente di cacciare abilmente le
sue prede preferite, i pesci dei fondali melmosi dei fiumi, e dalla tipica
forma affusolata del delfino che tutti conosciamo. In dodici settimane di
appostamenti sono stati osservati centoventi esemplari, e le stime permettono
di supporre che esistano complessivamente mille delfini appartenenti a questa
nuova realtà tassonomica. Ma la specie potrebbe già essere a rischio di
estinzione e da ricondursi, quindi, alla famosa Lista Rossa dell'Unione
Internazionale per la Conservazione della Natura: «Abbiamo infatti appurato che
la sua variabilità genetica (parametro che consente a una specie di
sopravvivere senza problemi), è molto bassa», spiega Hrbek. «Peraltro il suo habitat
è soggetto a una forte antropizzazione che a lungo andare può causargli seri
problemi». Sotto accusa anche i pescatori senza scrupoli, che sparano ai
delfini per salvaguardare il proprio "bottino" ittico. Si vuole
pertanto evitare che l'Araguaian Boto faccia la stessa fine del cugino
asiatico, il baiji dello Yangtze. E' il nome popolare della specie Lipotes vexillifer, dichiarata estinta
nel 2006, anche se alcune fonti parlano di nuovi avvistamenti avvenuti nel
2007.
Non manca anche
la scoperta di mammiferi di grossa taglia che popolano la terraferma e che
nessuno si aspetterebbe di trovare. E' il caso dell'olinguito (Bassaricyon neblina), identificato per
la prima volta nel 2013, fra le foreste della Colombia e dell'Ecuador, e
scambiato a prima vista per un perfetto incrocio fra un gatto e un orsetto. E'
un mammifero onnivoro, che gli esperti dello Smithsonian di Washington hanno
ricondotto alla famiglia dei procioni. Lungo fra i 30 e i 40 centimetri, pesa
mediamente un chilogrammo. Dal 2000 a oggi sono state inoltre classificate
cinque nuove specie di marsupiali, come il tricosuro canino, una specie di
scoiattolo australiano; venticinque i nuovi primati e una trentina le nuove
specie di pipistrello (compreso l'orecchione sardo individuato nel 2002).
Infine non mancano le sorprese riguardanti gli animali che da sempre stimolano i nostri gusti, come l'elefante e il leopardo. Fra i proboscidati è stata proposta la nuova classificazione per il piccolo elefante della foresta africana, non più Loxodonta africana, ma Loxodonta cyclotis. Mentre in Borneo, cuore del sud est asiatico, è stata dichiarata specie completamente a se stante il leopardo nebuloso, fino al 2006 considerato una sottospecie del cugino continentale.
Infine non mancano le sorprese riguardanti gli animali che da sempre stimolano i nostri gusti, come l'elefante e il leopardo. Fra i proboscidati è stata proposta la nuova classificazione per il piccolo elefante della foresta africana, non più Loxodonta africana, ma Loxodonta cyclotis. Mentre in Borneo, cuore del sud est asiatico, è stata dichiarata specie completamente a se stante il leopardo nebuloso, fino al 2006 considerato una sottospecie del cugino continentale.
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