martedì 31 agosto 2010
Intervista a Michael Pollan
Michael Pollan, 55enne americano, è scrittore, giornalista, naturalista e professore di giornalismo alla University of California di Berkeley. È diventato celebre con “Il dilemma dell'onnivoro” (The Omnivore's Dilemma), libro dedicato ai tanti misteri che circondano l'industria alimentare, e giudicato dal New York Times fra i migliori cinque libri del 2006
Marzo 09, slowfood.com
L'AGRICOLTURA SOSTENIBILE È IN GRADO DI NUTRIRE IL MONDO?
In realtà non lo sappiamo perché non ci abbiamo ancora provato. In ogni caso, così come ci poniamo il problema di un futuro industriale con meno combustibili fossili, dovremmo anche iniziare a pensare al modo migliore per produrre cibo rispettando l'ambiente. Ci sono numerose indicazioni per farlo.
PER ESEMPIO?
Abbiamo analizzato l'attività di piccole fattorie che risultano più produttive delle grandi aziende. È stato possibile appurare che le poli-colture - che richiedono meno combustibile - possono produrre più cibo vero. Va tenuto presente che l’agricoltura commerciale non fornisce solo cibo vero: il 50% di ciò che coltiviamo è destinato agli animali e un altro 10% viene utilizzato come carburante per le nostre auto. Etanolo e biocarburanti sono materie prime industriali e non cibi da mangiare. Se coltivassimo solo cibo da mangiare, avremmo terra in abbondanza.
QUAL È IL PROBLEMA?
Così non nutriamo il mondo, ma animali e automobili e, con questo sistema, la gente muore di fame. L’idea di Slow Food di coltivare cibo vero, vicino ai luoghi in cui la gente lo consuma, ha un potenziale enorme, ma ci vorrà molto tempo e lavoro. Dovremo convogliare sull’agricoltura poli-colturale le ricerche e gli sviluppi che oggi dedichiamo al cibo industriale.
Novembre 08, The Progressive
LEI SOSTIENE CHE L'AGRICOLTURA INDUSTRIALE SIA IL RISULTATO DELL'IGNORANZA DEI CONSUMATORI...
In un certo senso sì: se le persone sapessero come viene prodotto il loro cibo, come vengono allevati e macellati gli animali, cambierebbero drasticamente il loro modo di mangiare.
Gennaio 08, cabaretbisanzio.com
NEL SUO ULTIMO LIBRO DICE CHE MOLTA CONFUSIONE VIENE CREATA DAI MEDIA, CHE FANNO, PER ESEMPIO, PASSARE PER SALUTARE UN CIBO ADDIZIONATO DI ANTIOSSIDANTI, INVECE DI SPINGERE LA GENTE A NUTRIRSI CON PRODOTTI NATURALI. CI RACCONTA LA STORIA DELLA MARGARINA?
L’esempio della margarina, il primo cibo sintetico prodotto nell’Ottocento, è un altro caso evidente di danno alimentare dovuto alla lavorazione industriale. Si scoprì che il metodo escogitato dagli scienziati per rendere solido l’olio vegetale (l’idrogenazione) produceva acidi trans, i quali, come ora sappiamo, sono più pericolosi dei grassi saturi che dovevano sostituire. D’altra parte il bello di un cibo artificiale è che può essere modificato all’infinito. Oggi i grassi trans sono scomparsi dalla margarina, la quale procede indisturbata la sua marcia: a quanto pare ha sette vite. Peccato non si possa dire lo stesso di un numero imprecisato di suoi consumatori.
Giugno 10, csmonitor.com
SU FACEBOOK LA INDICANO COME IL MINISTRO DELL'AGRICOLTURA IDEALE PER GLI USA. COSA NE PENSA?
La causa che sto portando avanti, in effetti, avrebbe bisogno di una leadership, tuttavia io non sono l'uomo giusto. Io non sono un politico. Non saprei negoziare con l'industria alimentare, né muovermi a livello legislativo. Ci vogliono persone che conoscano a dovere la politica di Washington. In ogni caso è per me una bella soddisfazione. Significa che la mia battaglia sta coinvolgendo sempre più persone.
Gennaio 2006, cittadiniecologisti.it
QUAL È IL RAPPORTO FRA MORALITA' E CAPITALISMO? E COSA C'ENTRANO IN TUTTO QUESTO GLI ANIMALI?
Tra l’imperativo capitalista della massima efficienza a ogni costo e quello morale, che storicamente ha fatto da contrappeso alla cecità etica del mercato, è sempre esistita una certa tensione. Questo è un altro esempio delle contraddizioni culturali del capitalismo, un sistema in cui, col tempo, l’impulso economicista tende a erodere i pilastri morali della società. La pietà nei confronti degli animali da noi allevati è una delle ultime vittime.
Marzo 07, ted.com
DA DOVE POTREMMO PARTIRE PER COMINCIARE A CAMBIARE LE COSE?
È necessario cambiare il nostro rapporto col mondo naturale e con le altre specie. L'egocentrismo umano può essere vinto cominciando a valutare noi stessi dal punto di vista degli esseri viventi che ci circondano: piante e animali.
(L'originale pubblicata su Newton)
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