È stata misurata per la prima volta la temperatura di un
buco nero; in particolare le nubi di polvere che oscurano il
“corpo celeste” al centro della galassia NGC 1068 e che hanno la forma di un
“krapfen”: la galassia si trova a circa 60 milioni di anni luce dalla Terra ed
è il prototipo di una classe di galassie attive la cui fonte di energia si
pensa possa essere un buco nero supermassiccio corrispondente a 100 milioni di
masse solari.
Gli scienziati hanno visto che la temperatura all’interno della
nube arriva a 700 gradi centigradi a causa dell’intensa radiazione proveniente
dall’interno del buco nero, mentre le parti esterne giungono a 50°C. Walter
Jaffe e colleghi dell’Osservatorio di Leiden, Olanda, sono giunti a queste conclusioni servendosi dei dati ricavati dall’attività del Very Large Telescope
Interferometer dell’European Southern Observatory in Cile.
I buchi neri sono il
risultato dell’esplosione di stelle molto più grandi del sole, il cui nucleo
centrale subisce delle pressioni così elevate che nemmeno la luce è in grado di
sfuggirgli. Gli atomi che lo compongono vengono addirittura stritolati e fusi
insieme lasciando in “vita” solo un fluido di neutroni supercompatto.
Nessun commento:
Posta un commento