mercoledì 5 maggio 2010
Scoperto il gene del superatleta
Scienziati dell'Irccs Istituto ortopedico Galeazzi di Milano hanno individuato un gene che consente prestazioni sportive superiori alla media. Non a caso è presente in misura doppia negli atleti professionisti. Secondo i ricercatori la prerogativa di questo gene è quella di far recuperare con maggiore velocità le energie perse durante un esercizio fisico. In particolare gli esperti hanno evidenziato un'interessante collegamento fra il recettore del gene dell'Interluchina 1, la molecola responsabile dell'infiammazione dell'apparato muscolare dovuta all'attività sportiva, e il rendimento fisico di un organismo. In pratica chi ha un massiccio corredo di Interluchina 1 ha più resistenza degli altri, può allenarsi per più tempo, e recupera prima. Lo studio pubblicato su "Bmc Medical Genetics" ha coinvolto 205 atleti, 53 professionisti e 152 dilettanti. In realtà spiegano gli specialisti, non è questa la prima volta che vengono individuate molecole direttamente collegate al buon rendimento fisico. Altrettanto importanti per una resa sportiva ottimale sono l'ormone eritropoietina, il gene ACTN3, e l'enzima PEPCK-C. L'ormone eritropoietina incrementa la quantità di globuli rossi consentendo una maggiore ossigenazione dell'organismo; il gene ACTN3 produce una proteina che influenza la resa delle fibre muscolari; l'enzima PEPCK aumenta l'energia dei muscoli.
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