I fulmini globulari (in inglese "ball lightning") rappresentano uno fra i fenomeni atmosferici più enigmatici, su cui sono stati compiuti numerosi studi a partire dal Cinquecento. Nel corso degli anni sono stati associati alle situazioni più strane concernenti ufo, fantasmi, illusioni ottiche. Oggi - in generale - si tende a considerarli un reale fenomeno fisico caratterizzato dall'azione di "balle di luce" di diametro mediamente compreso fra i 2 centimetri e i 10 metri che, scomparendo nell'aria, possono lasciare un forte odore di zolfo. Presentano di solito un bordo sfumato, e non rimangono visibili per più di qualche minuto, benché siano in grado di attraversare muri e pareti: il 92% dei fulmini globulari sono descritti come sfere, nel 5% come ellissoidi. La loro luminosità viene ricondotta a una lampadina da 75-100 watt. Graham Hubler degli U.S. Naval Research Laboratory di Washington, fra i massimi studiosi dei fulmini globulari, li considera una combinazione di fenomeni chimici ed elettromagnetici, innescati dall'azione di un fulmine. La saetta colpisce il terreno, sollevando particelle che reagiscono con l'ossigeno, dando vita alle tipiche forme del fulmine globulare. Dello stesso avviso John Abrahamson e James Dinniss dell'Università di Canterbury (Nuova Zelanda) che li definiscono semplicemente "palle di carbonio e silicio". Resta però ancora da spiegare come mai in larga percentuale i fulmini globulari avvengano anche col cielo completamente sereno.
Un video girato in Colorado...
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