Recentemente uno studio condotto da un gruppo di scienziati inglesi ha dimostrato che il pettegolezzo è una prerogativa femminile. Su duemila persone coinvolte nei test, è, infatti, emerso che due donne su tre ammettono di origliare quando sentono qualcuno rilasciare indiscrezioni, contro meno della metà degli uomini. È un esempio banale che, però, mette immediatamente in luce la spiccata diversità fra uomini e donne, non solo sul piano fisico, ma anche e soprattutto su quello mentale. Il cervello, dunque, benché i codici genetici di maschi e femmine siano per più del 99% identici, è profondamente diverso nei due sessi. "I due cervelli hanno impronte genetiche diverse che creano differenze anatomiche", si legge su uno degli ultimi numeri della rivista scientifica New Scientist. Fino al Diciannovesimo secolo le donne erano considerate esseri inferiori, perché dotate di un cervello più piccolo. Più tardi, però, si comprese che l'intelligenza di una persona non dipende dalle dimensioni dell'organo cerebrale, bensì dal buon funzionamento dei neuroni, le cellule che lo rappresentano: un elefante ha un cervello che pesa fino a cinque chilogrammi, ma non è certo più intelligente di un uomo. "È come coi fili del computer", spiega a Oggi Stefano Cappa, professore di Neuroscienze Cognitive, presso l'Università Vita e Salute, San Raffaele di Milano, "il buon funzionamento di un pc non dipende dal numero di cavi ma da come questi cavi sono collegati fra loro". In media l'uomo ha un cervello più grande della donna del 9%. Quello maschile è anche più pesante: 1300 grammi, contro i 1100 della donna. Ma le vere differenze fra l'organo cerebrale maschile e quello femminile sono altre e si riflettono sul comportamento di tutti i giorni. Una donna, per esempio, parla molto più dell'uomo. Ogni momento è propizio per attaccare bottone. Il motivo di questa diversità è semplice: nei centri cerebrali del linguaggio e dell'ascolto le donne possiedono l'11% in più di neuroni rispetto agli uomini; mentre le aree collegate al linguaggio presentano un volume maggiore del 23%. "Se per esempio chiediamo a un campione di maschi e femmine di indicare nel minor tempo possibile parole che iniziano con la lettera F, probabilmente le donne avranno la meglio", continua Cappa. "Tuttavia, qualche volta, le differenze sono davvero minime e spesso negli studi su piccoli campioni non sono nemmeno riscontrabili".
Le donne sono anche caratterizzate da un maggiore sviluppo del corpo calloso, parte anatomica che consente il "dialogo" fra i due emisferi cerebrali: il destro, legato all'elaborazione di dati spaziali, e il sinistro, concernente le funzioni linguistiche. Questa prerogativa in rosa spiega due aspetti importanti della biologia femminile: l'intuito e la capacità di riprendersi più velocemente dell'uomo da un ictus (o da un trauma cranico). Le donne guariscono prima da una lesione cerebrale perché i due emisferi sono protetti dagli estrogeni. Per ciò che riguarda invece l'aspetto intuitivo, il gentil sesso non ha eguali perché la comunicazione fra i due emisferi è, in generale, più efficace: "Non c'e' dubbio che le donne siano più sensibili alle emozioni degli altri, in particolare, sono più "empatiche", prosegue Cappa. "Solo gli studi futuri saranno in grado di chiarire se la differenza è di tipo biologico, o è dovuta a fattori di tipo culturale". Scienziati della Harvard Medical School hanno, comunque, visto che l'empatia femminile è rintracciabile fin dai primi giorni di vita di un bebè. Le bimbe entrano prima in sintonia con la mamma, se prese in braccio smettono prima di piangere rispetto a un maschietto. Louann Brizendine nel suo libro "Il cervello delle donne" fa sapere che a meno di ventiquattro ore dalla nascita una neonata risponde al pianto disperato di un piccolo vicino più di quanto non faccia un neonato. Le donne sono inoltre caratterizzate da una grande emotività, non riscontrabile nel genere maschile: piangono più dell'uomo, si commuovono più facilmente, ma si ammalano anche di più di depressione (in una percentuale doppia rispetto agli uomini). In questo caso il riferimento è all'ippocampo, regione del cervello legata alle emozioni e alla formazione dei ricordi, che nelle donne è più ampia."Qui entrano in gioco anche gli ormoni", spiega Gianluca Ardolino, neurologo presso l'Unità operativa di neuro fisiopatologia del Policlinico di Milano. "Nella donna estrogeni e ossitocina conferiscono tenerezza, dolcezza e stimolano la fiducia; nell'uomo testosterone e vasopressina aumentano l'aggressività. La dopamina, uno dei neurotrasmettitori dello stress, viene poi 'sintetizzato' in modo diverso nei due sessi, conferendo una maggiore vulnerabilità psichica alle donne". Nell'uomo, in compenso, è più sviluppato l'ipotalamo, area del cervello che regola il sonno, la fame, la sete: "L'ipotalamo è connesso con il talamo e il sistema limbico, legato alle funzioni neurovegetative", continua Ardolino, "Influisce sul cosiddetto sistema nervoso simpatico, determinando fenomeni come la tachicardia e la bradicardia". Anche lo spazio cerebrale preposto all'impulso sessuale, nell'uomo, è più grande rispetto alla donna. I maschi, per questo motivo, pensano al sesso moltissime volte al giorno, contrariamente alle femmine che si soffermano sull'argomento, in media, non più di tre volte nell'arco delle ventiquattro ore.
"I pensieri sessuali guizzano nel cervello maschile notte e giorno, in particolare nella corteccia visiva, tenendolo sempre pronto a cogliere un'occasione sessuale che gli si presenti", dice Louann Brizendine, nel suo ultimo lavoro "Il cervello degli uomini". Per arrivare a queste conclusioni gli scienziati hanno analizzato con la risonanza magnetica il cervello di uomini e donne mentre seguivano la scena di una coppia che parla: si è visto che solo negli uomini si accendono le aree che controllano gli istinti sessuali, prevedendo un imminente incontro sessuale tra i due, che invece la donna nemmeno immagina. Secondo i ricercatori dell'Università di Melbourne le tendenze sessuali dipendono dall'amigdala: più grande è, maggiore è la spinta sessuale. Infine George Fieldman, membro della British Psychological Society, spiega il motivo per cui gli uomini pensano sempre al sesso: "Lo fanno perché sono programmati dall'evoluzione a trasmettere i propri geni", dice lo studioso inglese. "Quando un uomo incontra una donna è concentrato sulla riproduzione. Mentre la donna cerca anche altri attributi come la gentilezza e la sincerità".
(Articolo pubblicato sul settimanale Oggi in una versione differente)
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