sabato 30 maggio 2009

15mila per provincia: il numero di animali uccisi sulle strade e autostrade italiane ogni anno

Gli esperti della Lipu hanno condotto uno studio per risalire al numero di animali che ogni anno muoiono sulle strade italiane e sono giunti a un’impressionante conclusione: sono 15mila per provincia italiana quelli che in media vengono investiti e uccisi. Considerando la rete stradale complessiva del territorio nazionale, almeno 25 uccelli muoiono ogni 15 chilometri. Ma sono i ricci gli animali che vengono falciati con maggiore frequenza, circostanza riscontrabile anche negli altri paesi europei: in Inghilterra finiscono sotto le ruote delle automobili 100mila ricci ogni anno. La stessa brutta fine spetta anche a grossi animali come lupi, cervi, cinghiali, e perfino orsi o grossi rapaci. Gli animali di grossa taglia muoiono soprattutto in centro Italia. Il Friuli, in particolare, detiene il record dei caprioli investiti: il 24% della popolazione morente di caprioli è rappresentata da animali finiti contro il parabrezza di macchine o autoarticolati. Lo studio mette anche in evidenza il motivo per cui esiste questa sorta di “attrazione fatale” tra le strade e gli animali. Molti piccoli mammiferi, come i ricci, amano l’asfalto per il “calduccio” accumulato nel corso della giornata, che viene rilasciato lentamente durante la notte. Mentre gli uccelli sono soliti sostare lungo i bordi di strade e autostrade dove sanno di trovare cibo avanzato dall’uomo. Infine esistono specie che trovano addirittura appetitoso il sale che i camion gettano sulle carreggiate per combattere i pericoli del gelo. Negli scontri con gli animali le conseguenze sono spesso gravi anche per l’uomo. I dati parlano di due gravi incidenti su cento provocati dallo scontro con gli animali. Nello 0,5% dei casi si ha una o più vittime. A questo va poi aggiunto il problema dei costi necessari alle riparazioni dei mezzi incidentati: una spesa di solito compresa fra i 370 e gli 800 euro.

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