mercoledì 27 maggio 2009

Umorismo: uomini e donne non la pensano allo stesso modo

Uomini e donne percepiscono l’umorismo in modo assolutamente differente. Le donne desiderano un uomo che le faccia ridere, mentre gli uomini preferiscono una donna che sappia ridere delle loro battute. La pensa così il 65% degli uomini e il 62% delle donne. Sono i dati ricavati da una ricerca effettuata da Eric Blesser, impiegato presso il Dipartimento di Psicologia della McMaster University, in Canada. Blesser, rivolgendosi a 150 studenti, ha constatato che nella vita di coppia e nell’attrazione che precede la nascita di una coppia il senso dell’umorismo riveste un ruolo di primo piano, essendo quasi sempre indispensabile per l’instaurazione di un buon rapporto affettivo. “Per una donna ha senso dell’umorismo l’uomo che la sa far ridere – spiega il ricercatore canadese – al contrario, per lui ha ‘sense of humor’ la lei che ride alle sue battute e ai suoi scherzi”. Blasser ha evidenziato come tutto ciò sia vero solo in amore, mentre nel rapporto di amicizia i ruoli (almeno nell’uomo) vengono invertiti. In questo caso infatti il maschio evita di sprecare energie per far ridere la compagna, con la quale non intende avere rapporti amorosi, e si affianca invece a donne che, come è sua consuetudine comportarsi quando è innamorato, lo sappiano far ridere. Ma cos’è da un punto di vista scientifico l’umorismo? Per umorismo si intende la capacità di saper cogliere gli aspetti contraddittori e bizzarri della vita. In particolare gli scienziati affermano che tutto ciò che facciamo, il lavoro, lo studio, il gioco, le uscite con gli amici, portano con sé un pizzico di comicità che non aspetta altro che di essere colto. È quindi importante saper individuare i propri lati umoristici, ammettono gli studiosi, anche per conoscersi meglio e ad amarsi per quel che si è. Con l’umorismo, peraltro, abbiamo la possibilità di scaricare le piccole tensioni che accumuliamo durante la giornata.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma aprissero la bocca per fare dell'alro invece di pensare a ridere.