martedì 13 maggio 2008

Gli uomini vanno in letargo in primavera

L’hanno battezzata “sindrome da letargo” e si riferisce a un insieme di sintomi comprendenti stanchezza cronica, irritabilità, alterazioni ormonali, apatia, disturbi della concentrazione, che si manifestano con l’avvento della stagione primaverile. Secondo gli scienziati riguarda almeno sei persone su dieci ed è più invalidante dei virus invernali, influenze comprese. Il riferimento è dunque a un malessere che si acuisce da fine febbraio ai primi di maggio e per il quale è bene sapere come comportarsi. In aiuto ci vengono gli studiosi dell’Osservatorio FederSalus di Roma i quali ci illustrano vari stratagemmi per affrontare al meglio l’arrivo della bella stagione. Per prima cosa è bene sapere che durante l’inverno si accumulano molte tossine nell’organismo per via delle tipiche malattie da raffreddamento, sbalzi di temperatura, sedentarietà, mancanza di riposo. Con ciò la primavera si presenta come la stagione ideale per liberare il corpo da veleni e sostanze nocive. Innanzitutto è utile fare un po’ di movimento, ma senza esagerare. Stare fermi non consente di purificare l’organismo, ma fare troppo sport può addirittura peggiorare le cose. L’ideale è quindi concedersi giornalmente circa 30 minuti di attività fisica. Ottimi per esempio il jogging ma anche una sana camminata a passo sostenuto. Secondo punto: il cibo. Di solito il consiglio dei nutrizionisti è di evitare i cibi troppo ricchi di proteine in quanto affaticano organi come per esempio il rene. Tuttavia in concomitanza con la primavera è importante fornire al proprio corpo la giusta dose proteica. Meglio quindi alternare carne e pesce (alimenti ricchi di proteine) con frutta, verdura, e formaggi, ricchi calcio. E mettere un po’ da parte invece i carboidrati, presenti nella pasta e nel pane. “Le proteine sono importanti soprattutto per chi fa attività fisica – ci dice Pietro A. Migliaccio, medico nutrizionista di Roma – la frutta e la verdura sono indispensabili per chiunque. In particolare si raccomandano cibi ricchi di potassio come le banane e le mele. Teniamo presente che con la primavera aumenta il metabolismo e quindi anche la produzione di radicali liberi, pericolosi per l’organismo. Dunque è fondamentale cibarsi di alimenti di origine vegetale, ricchi di antiossidanti che li combattono”. Sì agli integratori alimentari. Per chi accusa forte stanchezza sono raccomandati integratori a base di ginseng; contengono infatti una miscela di sostanze che agiscono positivamente sul sistema neuroendocrino e neuromuscolare; per chi ha problemi di concentrazione è meglio utilizzare gli estratti di ginko biloba. Fare poi attenzione agli sbalzi d’umore. Potrebbe infatti essere un campanello di allarme per ciò che riguarda la depressione stagionale. Di solito la Sad – sindrome affettiva stagionale – colpisce in inverno, ma ci sono persone che sembrano invece accusare di più il colpo con l’allungarsi delle giornate. Non buttarsi a capofitto nel lavoro. In questo periodo dell’anno è come se l’organismo andasse incontro a una seconda rinascita e dunque è necessario non esagerare con gli impegni professionali che potrebbero destabilizzare i delicati equilibri psichici. Ogni due ore di lavoro o studio ci si dovrebbe pertanto concedere una mezz’oretta di relax. In questo modo si ricaricano le pile e non si rischia di arrivare esausti a fine giornata. Altro dato da tenere presente è il riposo. Non per niente si sentono spesso detti come “aprile dolce dormire”. Durante la primavera è come se il nostro corpo avesse bisogno di riposare di più, ed è quindi utile assecondare questa esigenza. “L’allungarsi delle giornate con la variazione termica – ci racconta Lino Nobili dell’Ospedale Niguarda di Milano – provocano una alterazione a livello ormonale predisponendo a sonni più riposanti. Aumentano ormoni come la melatonina legata al ritmo circadiano”. Il top sarebbe dormire per almeno 8 ore a notte. Infine due parole sui vestiti che si decide di indossare e sulle allergie. Non bisogna pensare alla primavera come alla stagione calda per antonomasia. In questi mesi i ritorni di freddo sono tutt’altro che un’eccezione. Da qui la necessità di affidarsi ad abbigliamenti di mezza stagione e maglieria intima, di solito accantonatati troppo presto, non appena il sole comincia a scottare un po’ di più. Per ciò che riguarda le allergie il consiglio degli esperti è quello di stare il più possibile alla larga da giardini e parchi: a provocare problemi sono i numerosi pollini diffusi per l’aria, alla base di attacchi d’asma, rinite, eczema e nei casi più gravi shock anafilattico. Secondo gli esperti della fondazione Maugeri di Pavia sempre più italiani soffrono di allergie primaverili. Ora il dato si attesta intorno al 25 percento.

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