martedì 13 maggio 2008

L'amore litigarello allunga la vita

Studiosi americani dicono che litigare fa bene alla coppia. Tanto più si litiga, tanto minori sono i rischi di ammalarsi e morire. Rischi che invece aumentano se si reprime la rabbia. Gli esperti hanno suddiviso 192 coppie di coniugi in 4 gruppi. Del primo facevano parte mogli e mariti abituati ad esternare le proprie emozioni; del secondo e del terzo coppie in cui uno solo dei due coniugi era solito arrabbiarsi; infine, del quarto gruppo, partner completamente incapaci di litigare. Dunque i dati emersi dopo 17 anni di studi non lasciano dubbi: per la salute della coppia è fondamentale litigare. In generale si è visto che chi si arrabbia sempre con la moglie o il marito ha circa il 50 percento di possibilità in più di campare più a lungo, rispetto a chi non bisticcia mai. Delle 26 coppie esaminate incapaci di alzare la voce, nel 27 percento dei casi si è avuto il decesso di uno dei due coniugi; e nel 23 percento dei casi c’è stata la morte di entrambi i partner. In totale ci sono stati 13 morti. Nei rimanenti tre gruppi, costituiti da 166 coppie, le morti sono state 41; nel 6 percento dei casi è stato riscontrato il decesso di entrambi i coniugi, nel 19 percento dei casi di uno solo dei due. Lo studio è stato affrontato da scienziati dell’università del Michigan, Usa. Secondo Ernest Harburg – coordinatore della ricerca – il litigio è quindi un toccasana per la coppia, ma è necessario saperlo gestire adeguatamente. In alternativa rimane il rancore che può essere pericoloso forse anche più del fatto di non sapere esternare le proprie ansie. Ma perché litigare fa bene? Fa bene perché è indice di vitalità della coppia, ammettono i ricercatori. Tante volte l’assenza dei litigi indica che ormai il matrimonio è davvero alle ultime battute. Il litigio ha una valenza positiva di assestamento e amalgamazione; in fin dei conti perfino gli animali bisticciano. Ciò che conta è non finire mai nella violenza. “Certamente in alcuni casi tenere dentro la rabbia può essere controproducente per la salute psichica delle persone – ci racconta Vittorio Mendicino, psicologo e psicoterapeuta di Roma – possono subentrare frustrazione, emarginazione e inibizione. Tuttavia dire che solo chi litiga campa di più può essere fuorviante. Molte volte le persone incapaci di esternare i loro sentimenti, sono in realtà degli individui riflessivi e meditativi, che non hanno nulla da invidiare a chi è solito bisticciare”. “Più che altro andrebbero analizzati i vari tipi di personalità – aggiunge Maurizio Carucci, cardiologo del Fatebenefratelli di Milano -. Come è noto il tipo di personalità A, estroverso e aggressivo, è più facile all’ira che non il tipo B, più calmo e pacato. Ma le personalità A sono anche quelle più predisposte ai problemi cardiovascolari. Da ciò ricaviamo che questo tipo di studi andrebbero sempre presi con le pinze”. In ogni caso tutti gli scienziati sono concordi nell’affermare che per un sano litigio sono necessarie delle regole. Innanzitutto è indispensabile non uscire mai dai binari della discussione: rispolverare antichi rancori è la peggior cosa che si possa fare; riferirsi al passato, in generale, significa avere dei nodi non ancora risolti ed equivale a buttare nuova benzina sul fuoco. Altre considerazioni che si possono fare: nel litigio è meglio non coinvolgere mai altre persone – amici o parenti -, né mortificare il partner con frasi umilianti o denigratorie. Molto meglio cercare di parlare lentamente, con tranquillità e disponibilità. Infine, se ormai la discussione ha raggiunto livelli limite, bisogna trovare la forza di abbandonare il luogo del litigio, e respirare profondamente per una decina di minuti, prima di rituffarsi nella baruffa.

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