mercoledì 14 maggio 2008

Gli ospedali da Oscar

Sono sei gli ospedali più importanti e più qualificati del mondo. E uno di questi è l’italiano Ieo, Istituto europeo di oncologia, attivo a Milano dalla metà degli anni Novanta. Si sono aggiudicati l’“Hospital bench marking award”, una specie di premio Oscar rilasciato dagli esperti dell’università della Westfalia, in Germania. Gli scienziati tedeschi sono giunti a ciò dopo aver passato in rassegna centinaia di centri ospedalieri in ogni angolo del pianeta, un lavoro che è durato 10 anni. Alla fine si è giunti a selezionare 70 ospedali con caratteristiche di innovazione in campo medico sanitario, da cui sono stati evidenziati i sei migliori, i sei più meritevoli quindi di questa sorta di premio Oscar della Sanità. Gli specialisti non hanno valutato solo gli aspetti ‘tecnici’ degli ospedali presi in esame, parametri come le apparecchiature e gli strumenti all’avanguardia, la modernità delle sedi, l’adeguatezza dei protocolli diagnostici, ma sono stati presi in considerazione anche molti altri criteri di giudizio come la qualità dell’assistenza ai malati, l’approccio psicologico al paziente, l’eventualità di abbracciare una sorta di filosofia aziendale che considera tutto il personale (dai medici ai centralinisti) come un unico staff che si dà da fare per rispondere al meglio alle esigenze del malato. Ma vediamo uno a uno questi sei centri da Oscar, partendo, naturalmente, dall’unico centro italiano incluso nella lista: l’Ieo. Il centro è stato fondato nel 1994 da Umberto Veronesi. I direttori delle varie unità di medicina provengono da 8 diversi paesi europei. L’Istituto ha relazioni con tutte le principali organizzazioni internazionali di lotta contro i tumori. Altissima la qualità dei servizi basati su tecniche chirurgiche innovative e fondamentale il rapporto che viene a instaurarsi fra medici e pazienti: ogni medico si impegna non solo a curare il malato, ma anche a stabilire una buona “alleanza terapeutica”, in modo da conoscere perfettamente il suo punto di vista e soprattutto il suo stato d’animo. Nel 2006 l’Ieo ha ospitato 39mila nuovi malati. In Sudafrica abbiamo invece la Medi-clinic corporation. Non è un solo ospedale ma una rete di nosocomi privati presenti su tutto il territorio e attivi, con tre sedi, anche in Namibia. In tutto offrono 6400 letti. La struttura funziona da 25 anni ed è all’avanguardia nella lotta contro l’Aids. Della Medi-clinic corporation ha fatto parte anche Christian Barnard, il chirurgo che ha realizzato il primo trapianto di cuore. Due i centri americani premiati dall’“Hospital bench marking award”. Più che un centro, il primo, è rappresentato da una rete di medici, “Volunteers in medicine”, con sede nel Vermont e strutture sparse in tutti gli Usa. Medici che si adoperano per curare gratuitamente chi non può permettersi di accedere ai servizi sanitari, tenuto conto che in Usa l’assistenza sanitaria è privata. Ne fanno parte anche molti medici in pensione. A Phoenix, in Arizona, sorge invece il Barrow neurogical Institute, fondazione no profit dedicata all’ex pugile Cassius Clay, simbolo della lotta contro il morbo di Parkinson. Il centro è specializzato nella cura dei disturbi neurologici, e offre ottime possibilità di recupero a chi ha subito un ictus. Gli ultimi due della lista sono il giapponese Kameda medical center e il National healthcare group. Il primo è un ospedale privato di Kamogawa City caratterizzato da 31 dipartimenti e 862 posti letto. È stato soprannominato “l’ospedale senza carta e senza immagini”. È infatti l’ospedale numero uno per ciò che riguarda la tecnologia digitale innovativa. Presso questo centro i pazienti vengono trattati come se fossero in un albergo a 3 o 4 stelle. A loro disposizione c’è di tutto: internet, tv, la possibilità di incontrare amici e parenti 24 ore su 24. Infine il National healthcare group di Singapore è un gruppo ospedaliero pubblico che si è messo in evidenza per la grande capacità di soccorrere e curare vittime di disastri ambientali come lo tsunami del 26 dicembre del 2004 ed epidemie come la Sars. È inoltre all’avanguardia nella cura della malattie mentali. I servizi sono di altissimo livello e non riguardano solo il ricovero del malato, ma anche la prenotazione voli per raggiungere il centro medico, la richiesta di visti, l’assistenza pre e post ospedaliera, l’impiego di interpreti.

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