martedì 13 maggio 2008

Il pittore non vede i colori, un apparecchio lo fa per lui

Esiste una malattia denominata acromatopsia. Chi ne è colpito non può vedere alcun tipo di colore, ma solo tinte in bianco e nero. Uno di questi è il pittore Neil Harbisson, 25enne inglese. Questo artista, tuttavia, può da poco contare su una macchina in grado di fargli “sentire” i colori, e quindi di farglieli in qualche modo vedere e utilizzare nelle sue opere. Tutto grazie a un esperto di cibernetica, Adam Montandom. Lo scienziato ha messo a punto Eyeborg, un marchingegno avveniristico realizzato dalla HMC Interactive, compagnia di design con sede a Plymouth. Lo strumento si basa sull’azione di una telecamera digitale che fotografa e legge i colori presenti su una tavolozza. La telecamera poi manda tutto a un computer portatile protetto in uno zainetto apposito, il cui compito è quello di tradurre la frequenza delle onde luminose in onde sonore. Infine il pc spedisce “il suono” di ogni colore a un auricolare indossato dal paziente, che in base al suono percepito è in grado di discernere i vari colori. Tutto parte dal presupposto che le differenti tinte di un oggetto riflettono la luce a frequenze d’onda diverse; considerando quindi lo spettro dei colori le onde di luce risultano essere più veloci nel violetto e più lente nel rosso. Dunque, per fare un esempio pratico, il blu viene percepito da Harbisson come un suono alto, il rosso come un suono basso. Con ciò viene da chiedersi se non sia fastidioso dover sentire di continuo una sorta di fruscio in testa, ma il pittore risponde che la situazione da lui provata non è dissimile da quella vissuta da coloro che abitano in una grossa città. In ogni caso grazie a questo strumento Harbisson oggi può dirsi un pittore a tutti gli effetti. La sua avventura inizia presso il Dartington College of Arts in Devon, dove un giorno si presenta Adam Montandon per una lezione di cibernetica. I due si conoscono e decidono di cooperare per vincere il disturbo del pittore. Passano tre anni e il sogno diventa realtà. All’inizio Harbisson riesce a “sentire” solo 6 colori. Oggi dispone invece di un apparecchio che gli consente di vedere ben 360 tinte diverse. “In pratica è come se componessi una sinfonia sulla tela – ha raccontato il pittore. Ora l’artista è impegnato nelle principali città europee per mostrare i frutti del suo lavoro. In futuro Montandon spera di riuscire a perfezionare il suo aggeggio rendendolo più maneggevole e utile per la lotta contro altre patologie oculari.

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