sabato 10 maggio 2008

Se lui e lei sono femministi il matrimonio non finirà mai

C’erano una volta le femministe, prestanti e aitanti signorine in gonnella pronte ad assaltare chiunque avesse qualcosa da dire. Poi i tempi sono cambiati e ora delle femministe si parla decisamente meno, anche perché, molto probabilmente, gran parte di esse ha ottenuto quello che voleva. Eppure, oggigiorno, c’è ancora chi punta a rispolverare il suadente termine - se non allo scopo di rimarcare una prerogativa comunque ancora tacitamente viva nel macrocosmo femminile, da opporre al tradizionalismo – almeno per fornire un nuovo e singolare pretesto per salvaguardare la cosiddetta stabilità di coppia. Si parte da uno studio effettuato dagli scienziati della Rutgers University statunitense, Julie Phelan e Laurie Rudman. Costoro hanno scoperto che le femmine femministe (ma anche i maschi femministi), fanno bene alle unioni sentimentali, ovvero consentono ai matrimoni (oggi verosimilmente in via di estinzione) e ai fidanzamenti in genere di durare di più. Il motivo è semplice. Stando ai ricercatori americani un uomo femminista è più tollerante dinanzi alle ambizioni e alle esigenze della mogliettina, mentre una donna femminista, essendo più emancipata, contribuisce più di altre all’economia e al sostentamento della casa, per la felicità di tutti. In entrambi i casi abbiamo in sostanza a che vedere con persone che, con i loro comportamenti – il permissivismo e la sensibilità da una parte e la voglia di fare e di applicarsi dall’altra – finiscono col cementare sempre di più la coppia, rendendola più unita e più preparata ad affrontare le calamità dell’esistenza. “Sorprendentemente questo vale sia per le donne che per gli uomini - ammettono Rudman e Phelan, in un lungo articolo apparso sulla rivista Sex Roles -. In particolare, gli esponenti del sesso forte, dichiarano di essere più soddisfatti dei rapporti sessuali con una idealista femminista, che non con una fredda conservatrice. Dunque va sfatato una volta per tutte il luogo comune secondo il quale una donna, autonoma e indipendente, tra le lenzuola è una vera frana”. A questa stregua è chiaro che i matrimoni tra individui femministi siano destinati a durare di più, anche in virtù di un affiatamento sessuale maggiore. A questi risultati i ricercatori Usa sono giunti coinvolgendo 242 studentesse e 289 donne: queste ultime - tutte con una storia sentimentale all’attivo - sono state seguite per 5 anni e ciclicamente interrogate sul loro rapporto di coppia. Così è emerso che, in effetti, i legami più saldi e affiatati erano quelli in cui o il maschio o la femmina erano femministi (meglio ancora se lo erano entrambi). I test vertevano principalmente sul riconoscimento di aspetti quali il grado di serenità della coppia, la qualità della vita sessuale, la frequenza di litigi e di risate e il grado di equità nelle scelte di tutti i giorni. Dunque tutto ciò che è stato evidenziato dagli studiosi americani è in controtendenza rispetto a quanto considerato fino a oggi, ossia che le femministe convinte siano da considerarsi poco attraenti e troppo volubili sul piano psichico: è assolutamente vero il contrario. Infine questo studio non ha certo lo scopo di rimettere in discussione l’attivismo sociale per la parità dei sessi; piuttosto potrebbe contribuire seriamente ad aiutare coppie che magari non si ritrovano più o hanno perso l’entusiasmo degli inizi. Ricordiamo che, solo in Italia, ci si sposa sempre meno e che, da venti anni a questa parte, ci sono circa 6mila matrimoni in media in meno ogni anno. Il 50 percento (ma il trend è pericolosamente in rialzo) dei matrimoni finisce in separazione. La crisi del settimo anno non esiste più, semplicemente perchè solo poche coppie di nuova costituzione ci arrivano. Infine i motivi della separazione non sono più, come un tempo, legati ai tradimenti, ma a incompatibilità di carattere che emergono nella vita comune, concernenti l’adattamento e la condivisione degli spazi.

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