lunedì 12 maggio 2008

Usa, inventato il sistema per prevedere i terremoti

Scienziati americani hanno messo a punto un sistema per prevedere con un giorno di anticipo lo sviluppo di un terremoto. Stando infatti alle conclusioni di studiosi della QuakeFinder, un’azienda di Palo Alto, prima di una scossa sismica si generano – in corrispondenza dell’epicentro – impulsi elettromagnetici che possono essere registrati da appositi strumenti, offrendo quindi la possibilità di correre prima ai ripari. Per arrivare a questi risultati gli esperti Usa hanno posizionato 70 sensori elettromagnetici (una scatola bianca alta un metro e mezzo contenente un magnetometro a spirale) in altrettanti punti critici del territorio americano suscettibili a fenomeni sismici, fra cui varie scuole. Il 30 ottobre del 2007 in prossimità di Milpitas, in California, si è generata una violenta scossa tellurica preceduta da onde elettromagnetiche. Gli studiosi ritengono che questi impulsi si siano originati proprio da movimenti geodinamici di rocce profonde, anticamera dell’evento sismico. In particolare il fenomeno è avvenuto ben 19 ore prima del terremoto. “Abbiamo verificato una serie di impulsi elettromagnetici a distanza di otto minuti l’uno dall’altro – ha ammesso Tom Bleier, ricercatore della QuakeFinder nel corso dell’ultimo meeting dell’American Geophysical Union -. Ora stiamo valutando se ci possono essere state interferenze di altra natura”. Molti i pareri contrastanti sulla recente teoria. In particolare alcuni autori sostengono che gli impulsi elettromagnetici possono derivare da molte altre fonti – e non dalle profondità della Terra - fra cui l’attività solare, quella di acque sotterranee o addirittura dei motori delle automobili. Tuttavia ci sarebbe anche una controprova ottenuta in laboratorio. Gli studiosi hanno infatti simulato al computer ciò che succede alle rocce sottoposte a certi tipi di pressione e si è visto che in effetti, queste ultime, sono in grado di liberare onde elettromagnetiche. Secondo Friedemann T. Freund, scienziato dell’Ames Research Center della Nasa di Mountain View, in California, questa è la conferma di un fenomeno fisico ancora tutto da chiarire, ma utilissimo per prevedere anzitempo un terremoto.

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