martedì 13 maggio 2008
Tè e pomodori per prevenire artrosi e infarto
Fu il Nobel Denham Harman dell’università del Nebraska il primo scienziato a parlarci nel 1956 di radicali liberi, riferendosi a sostanze che, con il passare degli anni, si accumulano nell’organismo, predisponendo a numerose malattie fra cui tumori, infarti, ictus, patologie neurodegenerative come l’Alzheimer il Parkinson. Oggi gli scienziati sono tutti concordi nel dire che i radicali liberi svolgono la loro azione nociva soprattutto sul Dna e sui mitocondri, fonte energetica del nostro corpo. Un'azione che può essere "spenta" dalle cosiddette sostanze antiossidanti. Attualmente sappiamo infatti che per preservare al meglio il nostro organismo è fondamentale possedere il maggior numero di agenti antiossidanti e il minor numero di radicali liberi. E come si può raggiungere questo traguardo? Tramite un’alimentazione adeguata. Ci sono molti alimenti che contengono cospicue quantità di agenti antiossidanti, ideali per il nostro benessere. Come quelli riportati in un servizio di Riza Psicosomatica che stila una vera e propria classifica: i dieci alimenti che - per le loro proprietà benefiche – sono stati definiti salvavita. Al primo posto ci sono i frutti di bosco, prodotti come fragole, mirtilli, lamponi e more, un’autentica miniera di antiossidanti. A parità di peso, sono gli alimenti che ne contengono più di tutti. Le loro eccellenti qualità nutrizionali si basano sul fatto che - essendo varietà selvatiche, poco o nulla ibridizzate nel corso dei secoli - hanno conservato le proporzioni adeguate fra zuccheri, fibre e altri micronutrienti. Uno studio finlandese condotto su un piccolo numero di volontari sani ha rilevato che il consumo di frutti di bosco è associato all’aumento nel sangue della quercetina, una molecola del gruppo dei flavonoidi, in grado di contrastare l’invecchiamento cellulare e l’arteriosclerosi. Inoltre le bacche di simili frutti contengono fibre, vitamina C ed altri micronutrienti ad azione protettiva. L’ideale è quindi mangiarne il più possibile, soprattutto crudi, appena raccolti, poiché la cottura o il congelamento distruggono buona parte dei loro principi attivi. Al secondo posto ci sono i broccoli e i cavoli, verdure contenenti indolo3carinolo, una sostanza che protegge soprattutto dai tumori dell’apparato digerente e dell’apparato urogenitale. Secondo una ricerca del Roswell Park Cancer Institute di New York, tre porzioni di broccoli al mese riducono del 40 percento il rischio di sviluppare il tumore alla vescica. Analogamente scienziati dell’università dello Utah hanno stabilito che un consumo regolare di cavoli riduce fino al 70 percento il rischio di tumore al colon, come pure la formazione di polipi al retto. Al terzo posto abbiamo i pomodori. Il licopene (pigmento vegetale) in essi presente, fa bene al cuore, previene malattie come l’infarto e tiene lontano i tumori. A tal proposito l’Unione Europea ha deciso di finanziare un progetto dedicato a valutare l’impatto del licopene (e quindi di prodotti a base di pomodoro) sulla prevenzione delle patologie cardiovascolari. Mentre un team di studiosi dell’università dell’Illinois di Chicago (Usa) ha da poco verificato che, chi mangia grosse quantità di pomodoro, ha un rischio minore di ammalarsi di cancro della prostata. A seguire abbiamo l’uva nera, l’aglio, e gli spinaci. L’uva nera migliora le condizioni dell’organismo tramite l’azione del resveratrolo, l’ingrediente magico del vino rosso, passato alla ribalta dopo una serie di test su animali che, assumendolo, sono vissuti molto più a lungo del normale. L’aglio tiene a bada il colesterolo cattivo. Come? Inibendo la HMG-CoA reduttasi e la lanosterolo 14-alfa demetilasi, molecole alla base della sintesi dei grassi. Gli spinaci sono ottimi invece per chi ha problemi di vista: la luteina in essi presente contrasta l’accumulo di radicali liberi a livello delle cellule nervose deputate alla visione. Infine abbiamo il tè, le carote, la soia e i cereali integrali. La famosa bevanda di origine orientale combatte le malattie cronico-degenerative come l’artrosi; le carote riducono il rischio di tumore all’apparato digerente e fanno bene alla pelle; gli isoflavoni presenti nella soia risolvono i problemi della menopausa; i cereali integrali come riso, farro e grano saraceno riducono del 35 percento il rischio di tumore al colon.
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