martedì 13 maggio 2008

Per essere felice sorridi e pensa veloce

La felicità? Per il 50 percento dipende dai geni, per il 10 percento da ciò che accade durante la vita, per il 40 percento da come siamo abituati a pensare e a riflettere. È il parere di una psicologa dell’università della California, Sonja Lyubomirsky, la quale ha da poco pubblicato il libro “The how of happiness”. Il lavoro suggerisce l’importanza di voler essere felici, il ruolo che ha quindi la nostra volontà nel perseguire questo obiettivo. Secondo la studiosa californiana tutti possono sentirsi bene psicologicamente e gioire di ciò che la vita, nel bene e nel male, ha da offrire, adottando 10 semplici regole. Il primo concerne la curiosità. La ricercatrice dice che una mente curiosa – essendo costantemente sollecitata da stimoli esterni – rischia meno di deprimersi; con ciò sarebbe utile soffermarsi anche su cose che magari riteniamo banali, ma che in realtà celano inaspettate sorprese. Regola numero due. Pensare rapidamente. Il pensiero veloce e dinamico è nemico della tristezza, e quindi sapere ragionare rapidamente è una prerogativa della felicità. Tre. Farsi notare. L’egocentrismo è sicuramente un difetto, tuttavia, trovarsi di tanto in tanto al centro dell’attenzione, è una cosa piacevole, ci fa sentire appagati dall’idea che qualcuno ci stima o mostra interesse nei nostri confronti. Quattro. Abituiamoci a dire grazie. Essere grati a qualcuno, che magari ci ha fatto un piccolo favore, provoca infatti una grossa soddisfazione. Esattamente come la regola numero cinque: compiere una buona azione. In questo caso siamo noi a fare qualcosa per gli altri, e questo ci mette di buonumore. Le regole numero sei e sette sono molto legate fra loro: non rimuginare e non fossilizzarsi su pensieri negativi. In sostanza il suggerimento di Lyubomirsky è quello di evitare, nel primo caso, di pensare o ripensare a qualcosa, cercando di non trascurare alcun particolare, a volte in modo quasi ossessivo, e di cercare, nel secondo caso, di essere ottimisti, sforzandosi di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Otto: essere socievoli. Importante per essere felici è non isolarsi, e soprattutto fare nuove conoscenze. Gli amici di sempre sono certamente utili, tuttavia, a volte, l’infelicità può essere causata anche da rapporti che poi si rivelano diversi da quello che sembrano: si pensa, in pratica, di avere dei veri amici che però in realtà non sono tali. Regole nove e dieci: sorridere e fare esercizio fisico. Il sorriso è come un toccasana. L’espressione che assume un volto sorridente si ripercuote sulla psiche facendoci stare meglio. Analogamente fare sport, anche una semplice passeggiata, ha il potere di risollevare l’umore: l’attività fisica porta infatti a un’iperproduzione di endorfine, ormoni strettamente legati alle sensazioni di benessere.

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