mercoledì 14 maggio 2008

Latte, pasta, carne. Quando mangiarli per fare carriera

Per fare carriera nella vita non servono solo un buon curriculum, il talento, la fortuna. È anche necessario seguire un’alimentazione il più possibile appropriata e corretta. È il parere di alcuni ricercatori di Ginevra, i quali sostengono che chi mangia male e di fretta ha meno chance di farsi strada nella vita rispetto a chi si nutre correttamente. Gli scienziati dell’International Labour Office ritengono indispensabili i tre principali pasti della giornata, che però devono essere consumati ad orari precisi ed essere basati su alimenti peculiari. In caso contrario il rischio è quello di indebolire il fisico e la mente e quindi non fornire a un organismo i presupposti per poter lavorare magari 12 ore al giorno. In chi si nutre malamente e lavora per molte ore si possono per esempio registrare cali di zuccheri, di ferro e di liquidi, che rendono stanchi e nervosi. Per tale motivo è necessario seguire una dieta in grado di dare forza ed energia. Iniziamo con la colazione. I ginevrini dicono che chi intende far carriera deve innanzitutto consumare una colazione abbondante ma leggera. Con ciò la raccomandazione degli specialisti è quella di nutrirsi con alimenti come latte e yogurt magri, ideali per rifornire l’organismo di calcio e proteine. Vanno bene anche i fiocchi d’avena e le fette biscottate integrali, cibi ricchi di fibre e zuccheri complessi, che aiutano a tenere attivi e svegli tutta la mattina. Altri alimenti tipici della prima colazione come la marmellata e il miele sono ottimi per rifornire il corpo di zuccheri semplici, che forniscono istantaneamente energia. A metà mattina gli scienziati consigliano poi di mangiare un frutto per non arrivare troppo affamati all’ora di pranzo. Al bando caffé e cioccolato, utili semmai durante il pomeriggio, quando la digestione rallenta i riflessi. Assumere caffeina in mattinata è controproducente in quanto aumenta il battito cardiaco e innervosisce; inoltre lo stomaco si gonfia e gli zuccheri vengono rapidamente assorbiti lasciando un senso di fame. Arrivati intorno all’una, lo stomaco inizia a borbottare; e il cervello ha bisogno di relax. Dunque è necessario ‘staccare’ e dedicarsi con calma al pranzo; cosa che in molti non fanno limitandosi a mangiare un panino al volo. Anche in questo caso, quindi, è indispensabile valutare attentamente ciò che si mangia per consentire a un organismo di lavorare ancora per parecchie ore. Per i pranzi gli scienziati di Ginevra consigliano alimenti proteici e verdure il meno possibile condite. Ideali sono per esempio un piatto di bresaola con rucola oppure un petto di pollo; entrambi gli alimenti contrastano i cali di ferro a livello ematico e tengono lontana la sonnolenze pomeridiana. Altro cibo consigliato è l’uovo. Il tuorlo contiene infatti sostanze che rinforzano la memoria. Da evitare, sempre e in ogni caso, cibi farciti, salse, formaggi grassi e salumi. Ottimo infine concludere un pranzo con frutta secca – noci, nocciole, mandorle – prodotti naturali che contengono molto magnesio, utile per aumentare la concentrazione e migliorare il tono dell’umore. Durante il pomeriggio possono essere consumate bevande a base di caffeina ma senza esagerare. Un cappuccino è l’optimum. Contiene infatti quel tanto di caffeina necessario a contrastare efficacemente il calo di energia postprandiale. Infine abbiamo la cena che spesso chi è oberato tende a ritardare il più possibile: un male spiegano gli specialisti; perché mangiando troppo tardi non si dà tempo al corpo di digerire e si rischia di compromettere il sonno. Inoltre questa abitudine porta spesso ad alzarsi più tardi la mattina, rubando tempo alla colazione. Con ciò il consiglio degli scienziati è quello di cenare sempre alla stessa ora, intorno alle 20.00, e nutrirsi con alimenti ricchi di carboidrati come il riso, la pasta, e il pane, eliminando cibi grassi ed elaborati.

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