mercoledì 14 maggio 2008
I pesci? Più velenosi dei serpenti
Siamo abituati a pensare ai serpenti come agli animali velenosi per antonomasia, ma ora una scoperta statunitense rivoluziona completamente una simile tesi: gli animali più velenosi di tutti sono i pesci. Delle 15304 specie di pesci viventi almeno 1200 sono velenose, contro le 200 stimate fino a oggi. Di serpenti invece ce ne sono circa 2700 e di questi “solo” 350 sono pericolosi. Sono i risultati di una ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Heredity da un team di statunitensi dell’American Museum of Natural History. Alla luce di ciò il numero di vertebrati velenosi sale a oltre 2mila, solo 800 dei quali comprendono i serpenti e altre specie di animali che vivono sulla terraferma. Ma come è stato possibile risalire a questi risultati? “Abbiamo sequenziato campioni di Dna di specie ittiche velenose – ha detto Ward C. Wheeler, a capo dello studio - per poi ricostruire il loro albero genealogico ‘genetico’. Si è così scoperto che l’antenato comune a tutte le specie di pesci velenosi è vissuto molto tempo prima di quanto si pensasse. Di conseguenza, oggi, il numero di specie velenose, è senz’altro molto più alto di quello stimato finora”. Dicono però i ricercatori che i pesci non sono animali aggressivi per natura, e che dunque la possibilità che hanno di produrre veleno è solo uno stratagemma evolutivo che hanno sviluppato per contrastare i predatori. In pratica le tossine velenifere vengono utilizzate quasi esclusivamente come arma da difesa e mai per attaccare: “Qualcosa di veramente orrendo ha spinto i pesci a sviluppare il veleno come arma difensiva – ha commentato William Smith, riferendosi al pesce pietra (Synanceia verrucosa), un pesce lungo mezzo metro e in grado di produrre una tossina altamente tossica e abitante i mari tropicali dalle Maldive all’Egitto. Pur non essendo di regola aggressivi nei confronti dell’uomo, i pesci velenosi, se vengono calpestati o disturbati, o se avvertono la presenza umana come minacciosa per la prole, si difendono mordendo o pungendo l’intruso ed inoculandogli il liquido velenoso. Questo agisce di solito localmente (per lo più come necrotizzante), ma in alcuni casi può anche provocare un avvelenamento generale e portare alla morte. Ecco alcuni tra i pesci più velenosi esistenti sulla Terra. Il pesce leone (Pterois radiata), che vive nelle acque del Pacifico. Anche se raramente mortale, la puntura delle spine dorsali è estremamente dolorosa. Il pesce scorpione (Pterois volitans), abita le regioni del Mar Rosso e la regione Indo pacifica. Il corpo di questo pesce è rosso mattone a strisce bianche. I raggi delle pinne sono lunghi e scanalati con ghiandole velenifere alla base. Si nutre di altri pesci vivi: ne mangia una mezza dozzina al giorno. Il pesce rospo (Lophius piscatorius), presenta un corpo molto largo nella parte anteriore, affusolato a forma conica posteriormente, con pelle liscia senza squame. È dotato di 2 pinne dorsali, una pinna anale, pinna codale diritta. Vive nel Mediterraneo. Il pesce prete (Uranoscopus albesca) si trova soprattutto nelle regioni dell’Atlantico centro-orientale. Il nome popolare di pesce prete, così come il nome scientifico (Uranoscopus = colui che guarda il cielo) e il nome inglese (star gazer = colui che fissa le stelle) fa riferimento a una caratteristica anatomica, gli occhi posizionati verso l’alto. Questo permette all’animale di nascondersi sotto la sabbia lasciando uscire solo occhi e bocca. Oltre a queste specie velenose conclamate gli studiosi hanno individuato almeno altre sei famiglie di pesci velenosi che prima non si conoscevano. Infine, ammettono i ricercatori, l’impatto dei pesci velenosi sull’uomo non è secondario: si stima infatti che ogni anno siano almeno 50mila le persone che subiscono la puntura di un pesce.
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