mercoledì 7 maggio 2008
Sorprendente cosmo, le stelle suonano musica classica
L’universo, una distesa infinita di cieli bui e silenzio? Niente affatto. Nuovi studi ci rivelano che anche nel cosmo esistono luoghi dove, in determinate condizioni ambientali, viene prodotta della musica sublime, sebbene non siano coinvolti degli esseri viventi. Sono le stelle, in particolare la zona più esterna ad esse che prende il nome di corona. Qui, dicono i ricercatori, si sviluppa un particolare stato della materia detto plasma: quest’ultimo è rappresentato da gas caldo elettricamente carico. Secondo gli studiosi il plasma, soggetto all’azione del campo magnetico di una stella, produce delle onde sonore, del tutto assimilabili a quelle emesse da uno strumento musicale. L’aspetto più singolare dello studio sta nel fatto che, per la prima volta, degli scienziati traducono in musica ciò che avviene sulla superficie solare, e presumibilmente su tutte le altre stelle. E il risultato è molto simile al suono di un organo a canne di chiesa. Dunque se fossimo dalle parti del sole potremmo davvero sentire qualcosa di simile a una sinfonia di Bach? Difficile dirlo. Senza dubbio avremmo a che fare con suoni che conosciamo molto bene, tuttavia è molto complicato ipotizzare una sequenza di note, sebbene ciò sia assolutamente verosimile: anche in questo caso le onde sonore sono soggette a tutta una serie di parametri fisici peculiari, non ultimo una temperatura che varia da 6mila gradi Kelvin a un milione di gradi Kelvin. Nei dettagli i ricercatori della Royal Astronomical Society hanno osservato che il tutto parte da una serie di esplosioni – dette micro-flares - che avvengono nella bassa atmosfera solare. Queste generano un’energia equivalente a milioni di bombe a idrogeno e, propagandosi nella corona per oltre 100milioni di chilometri, provocano infine lo sviluppo di onde sonore. Dell’argomento se ne è parlato recentemente nel corso del convegno annuale di astronomia tenutosi a Preston. Le onde acustiche sono state misurate dai ricercatori in maniera indiretta con il satellite Soho (Solar Heliospheric Observatory ) e convertite in seguito in formato audio. Infine va ricordato che non è questa la prima volta che l’uomo si confronta con i suoni dell’universo. Poco tempo fa (gennaio 2005), grazie alla sonda Huygens sganciatesi dalla sonda Cassini, siamo riusciti a udire il suono del vento che soffia nell’alta atmosfera di Titano, satellite di Saturno.
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