mercoledì 7 maggio 2008

La bimba che non saprà mai chi è il suo papà

C’è una bambina negli Stati Uniti che non potrà mai sapere chi è l’uomo che l’ha messa al mondo. Nel suo caso la scienza è muta. Questa è la storia della figlia di Holly Marie Adams, una ragazza dello Stato americano del Missouri, il cui caso si presenta come insolubile per i medici e i giuristi che vi hanno avuto a che fare. tre anni fa, Holly Marie, dopo avre bevuto un po’ troppo è andata a letto con i due fratelli Miller, gemelli omozigoti: prima con Richard al rodeo di Sikeston e poi con Raymon, sul divano di casa sua quella sera stessa (o forse era il mattino dopo: Holly non ricorda, doveva essere proprio un po’ bevuta). Doo nove mesi è nata una bimba e la mamma, oggi he la figlia ha tre anni, vuole sapere una volta per tutte chi è il papà – per la semplice ragione che i due gemelli fanno i furbi e non ne vogliono sapre della nuova creatura. I gemelli omozigoti sono geneticamente indistinguibili: in altre parole il loro Dna è identico perché proviene dalla stessa cellula uovo e dallo stesso spermatozoo. Diversi sono i gemelli eterozigoti, che derivano dalla fecondazione di due cellule uovo e che non sono perfettamente identici. Perciò l’esame del Dna – l’unico metodo scientifico attualmente a disposizione in grado di risolvere casi di paternità dubbia o contestata – nella vicenda di Holly e di sua figlia non direbbe nulla: chiunque dei due Miller potrebbe aver trasmesso quei cromosomi alla bambina. La Adams ha trascinato i due in tribunale per risolvere il dilemma ma senza ricavarne grandi risultati. Il giudice, in dubbio se prescrivere o meno l’esame del Dna, in quanto non saprebbe fornire alcun dato utile, ha semplicemente domandato alla donna quale fosse, secondo lei, il padre di sua figlia. La signora ha risposto senza tentennamenti che il padre della sua piccola era “il secondo”, Raymon, ma questi, pur avendo ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con la donna, ha assolutamente respinto l’ipotesi di paternità. “Io sono disposto a fare ricorso fino alla Corte suprema pur di veder riconosciuti i miei diritti – ha ammesso Raymon all’emittente Abc. “Dice così perché non vuole pagare gli alimenti per la figlia - gli ha replicato Richard. In alcuni Stati americani, in casi eccezionali, una corte può affibbiare la doppia paternità; ma non è il caso del Missouri e ciò complica ulteriormente le cose. In questo momento, il giudice Fred Copeland, chiamato comunque a pronunciarsi sulla controversia, è tentato di affibbiare la paternità al “secondo” gemello, quello citato esplicitamente dalla donna, anche se, come fa notare lui stesso, ciò non potrebbe essere fatto solo sulla base di una testimonianza, peraltro della diretta interessata. “Mi trovo di fronte a uno dei casi più incredibili della mia intera carriera – ha ammesso Copeland.

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