lunedì 5 maggio 2008
Anche l'amore è una formula matematica
Ma siamo proprio sicuri che l’amore, i sentimenti, le emozioni siano solo questione di mente e di cuore, impossibili da tradurre in numeri ed espressioni matematiche? Stando a diversi team di ricerca la risposta è “assolutamente no”. Secondo molti scienziati italiani, inglesi e americani, fenomeni come il colpo di fulmine, l’innamoramento, l’età giusta per sposarsi possono benissimo essere calcolati con formule matematiche, equazioni, a tutti gli effetti: numeri soggetti a moltiplicazioni, somme, divisioni. Ma vediamo singolarmente ognuno di questi casi. Partiamo dal Politecnico di Milano. Gli studiosi milanesi guidati da Sergio Rinaldi, docente di Teoria dei Sistemi dell’ateneo meneghino, da anni si occupano del legame tra matematica e amore. “Di leggi matematiche sull’amore ce ne sarebbero un’infinità – spiega Rinaldi -. Suona strano a chi con la matematica ha un rapporto scostante, ma i saliscendi di un’emozione, l’evoluzione di un rapporto, i parametri dell’attività sessuale di una coppia, possono tutti essere tranquillamente tradotti in numeri e in funzioni matematiche”. Qualche esempio? Il colpo di fulmine. Esso, da un punto di vista fisiologico, corrisponde a una tempesta che devasta l’intero organismo: nel giro di pochi minuti gli ormoni impazzano, gli occhi languiscono, il cuore batte forte. Ebbene parrà strano ma tutto ciò può anche essere rappresentato tramite un’equazione. Secondo Rinaldi nel colpo di fulmine la forza dell’attrazione è il risultato del fascino emanato da una persona moltiplicato per l’importanza che l’osservatore dà al sex appeal. Se I sta per innamoramento, A per l’appeal della persona adocchiata e S per il coefficiente relativo alla sensibilità espressa da chi è in balia di una tempesta di ormoni, possiamo dunque ricavare che I = A x S. E che, in particolare, tanto maggiore è il risultato ottenuto, tanto maggiore sarà il valore del colpo di fulmine. In Usa lo psicologo Donn Byrne ha sviluppato una formula in grado di stabilire numericamente perfino l’intensità dell’amore. In questo caso i parametri che vanno analizzati sono: A = attrazione fisica; B = piacere psicologico di stare con la persona amata; C = desiderio di intimità; D = bisogno di essere desiderato e accettato; E = timore di perdere la persona cara. A ciascuna lettera si deve assegnare un valore che varia da 1 a 10. La formula generale è (1,7 x A) + (1,5 x B) + (1,5 x C) + (1, 5 x D) + (1,3 x E). Tanto più alto sarà il punteggio ottenuto, tanto maggiore sarà l’amore provato per il partner. In Inghilterra, infine, il matematico Dennis Lindley dell’University College di Londra, sostiene che è possibile stabilire matematicamente l’età giusta per convolare a nozze. In questo caso ci si riferisce alle variabili X e Y e alla costante E, un dato matematico alla base del logaritmo naturale, espresso dal numero 2,71828. Secondo Lindley l’età minima per convolare a nozze, ossia la X, è di 16 anni, mentre la massima (Y) è di 60 anni per gli uomini e di 46 anni per le donne. L’incognita M è data dalla equazione: M=Y+(1/e[X-Y]). Da ciò lo scienziato ricava che l’età più idonea per sposarsi è di 26 anni per le donne e di 32 per gli uomini. In ogni caso, per chi volesse approfondire il legame tra numeri ed emozioni c’è la possibilità di confrontarsi con il libro “Matematica e sesso” scritto dalla australiana Clio Cresswell ed edito da Salani.
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