sabato 3 maggio 2008

Così parlano i cavalli

Dicono gli scienziati che il “linguaggio” dei cavalli è molto più sofisticato di altri animali domestici come per esempio le pecore e le mucche. Per esprimersi infatti gli equini non emettono solo monotoni suoni come i bovini e gli ovini ma anche veri e propri vocalizzi distinguibili tra loro in base allo stato d’animo, al clima, allo stress, alla cattiva digestione, alla fatica. Dunque è proprio partendo da questa considerazione che autorevoli studiosi delle università del Rhode Island e del Connecticut intendono elaborare il primo “vocabolario uomo-cavallo”, in realtà un database comprendente il significato di ogni suono emesso da un equino e la relativa risposta che gli si può dare. Siamo solo all’inizio - spiegano i ricercatori Usa nel corso del recente incontro avvenuto a Providence presso l’Acoustical Society of America – ma l’“Equine Vocalization Project” diverrà presto uno strumento molto utile agli studiosi di tutto il mondo, in primis etologi e veterinari. Secondo gli scienziati il “linguaggio” dei cavalli è un idioma a tutti gli effetti. Ci sono quindi delle vere e proprie “parole” nel linguaggio dei cavalli che possono benissimo essere tradotte. Soffi, sbuffi, strilli, sussurri, piagnucolii, brusii, lamenti. Ognuna di queste “locuzioni” sarebbe emessa dai cavalli usufruendo di tonalità tra loro molto differenti e in base alle tonalità è possibile risalire alle esigenze degli animali. Al fatto che, per esempio, a un cavallo gli piaccia o meno l’animale che gli sta vicino, o l’uomo che intende cavalcarlo; al fatto che un certo cibo gli risulti indigesto o un ambiente ostile. “Sarà presto possibile associare ogni suono emesso da un cavallo con ciò che intende dire – ammettono David Browing e Peter Scheifele i due studiosi a capo della ricerca. Oggi siamo già in grado di capire il livello di stress di un animale dai vocalizzi emessi con una frequenza più alta della norma: presto potremo partire da qui per comprendere esattamente il motivo dello stress. Browning and Scheifele hanno già iniziato a compilare il database delle vocalizzazioni dei cavalli, tramite un software speciale. Sarah Ralston professore associato presso l’Equine Science Center alla Rutgers University non è certa della possibilità di sviluppare un vero e proprio vocabolario cavallo-uomo, ma è certa che gli studi di Browing e Scheifele saranno molto utili in campo etologico, in particolare relativamente allo studio delle zebre: “Le zebre sono in pratica dei cavalli che vivono in gruppi – dice la scienziata – la comprensione delle differenze di certi vocalizzi potrebbe aiutare a capire le varie organizzazioni sociali negli equini, asini compresi”.

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