sabato 3 maggio 2008
Più hai studiato, più camperai a lungo
Il segreto per vivere più a lungo? Aver trascorso sui banchi di scuola più tempo possibile. Stando infatti alle conclusioni di uno studio americano divulgato sul New York Times la scolarizzazione incide sulla salute umana più della ricchezza e della genetica. “L’istruzione è risultata più importante del benessere economico e ha annullato il fattore razza - ha ammesso Richard Hodes, direttore del National Institute on Aging. Gli scienziati Usa hanno considerato un vasto campione di abitanti del Terzo Mondo: di essi hanno valutato le caratteristiche genetiche, le condizioni economiche e il grado di istruzione, parametri che sono stati poi messi in relazione alla longevità. Così è emerso che alcuni gruppi etnici vivono più di altri, i ricchi più dei poveri, ma soprattutto gli istruiti più di chi è poco acculturato. Ma perché l’essere colti porta a vivere più a lungo? Secondo gli esperti sono molteplici gli aspetti che consentono a un individuo che ha passato tanti anni a scuola di vivere più degli altri. Con la scuola, affermano i ricercatori, si impara meglio a pianificare il futuro. Si impara a rinviare le gratificazioni immediate. Si impara a fare i sacrifici. Tutti aspetti che a lungo andare influiscono enormemente sulle condizioni socio sanitarie di una persona, e che quindi portano a vivere meglio e più a lungo. A conferma di ciò gli esperti americani hanno verificato l’effetto della scolarizzazione in paesi dove fino a pochi anni fa andavano a scuola solo poche persone. In Egitto, per esempio, l’aggiunta di due anni alla scuola dell’obbligo a partire dal 1985 ha portato in breve tempo a un incremento della vita media di dieci anni. Analoghi risultati sono stati ottenuti anche in Nepal e in Bangladesh. A fianco del lavoro compiuto dagli statunitensi c’è anche quello di un team di scozzesi a riprova dell’importanza della scuola. Lawrence Whalley dell’università di Aberdeen, e Ian Deary, professore di psicologia differenziale all’università di Edimburgo hanno rispolverato vecchi documenti risalenti al 1921: in essi erano riportati la relazione tra quoziente intellettivo, scolarizzazione e longevità di diversi individui. Si è visto che una buona istruzione aumenta il Q.I. e spinge ad acquisire abitudini controllate: diete non smodate, moderazione nel consumo di alcolici, bassa frequenza di incidenti.
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