L’uomo affina sempre di più le tecniche di scavo e sempre più spesso si addentra nelle viscere della Terra per sviluppare nuove infrastrutture. Ma così facendo non si rende conto che aumenta sensibilmente il rischio di terremoti. Stando infatti alle conclusioni di alcuni studiosi americani della Columbia University da 60 anni a questa parte gli eventi sismici direttamente legati all’attività umana sono drasticamente aumentati e in futuro si prevede che aumenteranno sempre di più. Per esempio il più grave evento sismico della storia dell’Australia è avvenuto proprio a causa dell’uomo. Il riferimento è al terremoto del 28 dicembre del 1989 di magnitudo 5,6 che ha coinvolto la città di Newcastle nel New South Wales. Una scossa che causò la morte di 13 persone, il ferimento di 160 individui, e danni economici notevoli. Oggi però gli scienziati hanno capito il vero motivo di quel terremoto, peraltro sviluppatesi in una zona scarsamente sismica della Australia (in realtà quasi tutta l’Australia è poco sismica): l’evento fu provocato da un’alterazione degli equilibri geodinamici avvenuti nei pressi di una miniera di carbone dalla quale si estraeva il prezioso materiale da due secoli. A pensarla così è in particolare Christian D. Klose del Lamont-Doherty Earth Observatory in Palisades, New York, il quale ha recentemente divulgato le sue teorie nel corso del meeting dell’American Geophysical Union a San Francisco. Il problema delle miniere, asserisce Klose, non sono solo le tonnellate di carbone che vengono estratte, ma anche e soprattutto la quantità di acqua che deve essere drenata in profondità per evitare l’allagamento di una cava. “Per ogni tonnellata di carbone estratto, è necessario estrarre una quantità di acqua 4 volte superiore – ha ammesso il ricercatore. Ma non sono comunque solo le miniere a scatenare i terremoti. In molti casi il pericolo è determinato dagli oleodotti, dai pozzi petroliferi, o da costruzioni che hanno un forte impatto sul territorio come i grattacieli o le opere di ingegneria idraulica. In tutto Klose e il suo team hanno identificato almeno 200 attività umane connesse con l’insorgenza dei terremoti e pressoché inesistenti fino a 60 anni fa. “Questi eventi erano decisamente rari prima della seconda guerra mondiale – ha precisato lo studioso. In Uzbekistan per esempio si sono verificati dei grossi terremoti a causa dell’estrazione del gas naturale. Dal 1976 al 1984 ci furono nel paese scosse di magnitudo comprese tra 6,8 e 7,3. In particolare tre terremoti originatisi in aree sismologicamente inattive provocarono molte vittime. Ultimo punto della questione riguarda l’ipotesi sempre più verosimile di iniettare anidride carbonica nel sottosuolo per contrastare l’effetto serra. Anche qui Klose mette in allerta. “Anche questa è un’operazione rischiosa e andrebbe valutata con grande attenzione: la CO2 alterando la pressione tra gli strati litologici può facilmente innescare un sisma – ha concluso lo scienziato della Columbia.
Cause umane dei terremoti
- Pozzi petroliferi e oleodotti
- Miniere per l’estrazione di carbone
- Centrali geotermiche. È del 9 dicembre 2006 la notizia di un sisma a Basilea prevedibilmente causato dai lavori per la costruzione della prima grande centrale geotermica del mondo, la “Deep Heat minino”, della Geopower SA
- Sequestro della CO2 nelle profondità della terra
- Grattacieli. Il Taipei 101, il grattacielo più alto mai costruito al mondo, sarà la causa di un prossimo e violento sciame sismico secondo i sismologi dell’università Normale di Taiwan. Gli studiosi ritengono che l’edificio sia stato costruito proprio sopra una faglia
- Estrazione di acqua dal sottosuolo
- Smaltimento di rifiuti liquidi in profondità all’interno di faglie. A Denver (Colorado, USA), tra il 1962 e il 1965, l’iniezione ad alta pressione di grosse quantità d’acqua reflue di un pozzo profondo causò scosse di magnitudo pari a 4,3
- Costruzioni di dighe: l’acqua raccolta in un bacino penetra nelle microstrutture terrose provocando il sisma
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