mercoledì 7 maggio 2008

Le grandi città inglesi molto più pericolose di Chernobyl

L’aria delle città inglesi? È peggio di quella di Chernobyl. Lo dicono scienziati britannici sulla rivista Bmc Public Heath. Sotto accusa smog e fumo. Secondo gli studiosi questi due aspetti della società moderna – tipici delle grandi metropoli – mietono molte più vittime della radioattività. Nei dettagli veniamo a sapere che ogni anno in Gran Bretagna muoiono a causa dell’inquinamento almeno 24mila persone. Mentre i morti all’anno a causa delle radiazioni – comprese quelle sprigionate nel corso dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki – sono assolutamente inferiori. “Le tante persone che ancora oggi vivono nei dintorni di Chernobyl vanno incontro a meno problemi di salute rispetto alle persone che abitano i grandi centri urbani – dice Jim Smith, del Centro di ecologia ed idrologia di Dorchester. Nell’immaginario collettivo l’idea delle radiazioni incute molta più paura; ma il vero problema deriva dalle città in cui viviamo: un livello molto alto di inquinamento riduce l’aspettativa di vita in maniera maggiore rispetto alle radiazioni che subirono gli operatori che raggiunsero il reattore di Chernobyl subito dopo il disastro. Conclude Smith: “Si sa che le radiazioni possono causare malattie come i tumori, tuttavia il nostro timore deve essere posto all’interno di un contesto più ampio, paragonabile con altri rischi per la salute”. Per ciò che riguarda l’Italia ricordiamoci che tra il 2002 e il 2004 gli effetti a lungo termine delle concentrazioni di PM10 superiori ai 20 microgrammi a metro cubo, hanno causato una media annuale di 8.220 morti.

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