giovedì 1 maggio 2008

Scoiattoli, che abili affaristi

Prevedere l’andamento del mercato per investire al momento opportuno è un’abilità che in molti vorrebbero avere, ma che praticamente nessuno ha. Eppure c’è chi ha fatto di questa capacità di prevedere con successo determinati eventi la propria ragione di vita: stiamo parlando degli scoiattoli, animali che dipendono in gran parte dalla attività vegetativa delle conifere. Tra i loro cibi preferiti infatti ci sono germogli e foglie di questa specie di alberi oltre a insetti, pinoli e funghi. Studiosi americani hanno osservato colonie di scoiattoli nell’arco di una ventina d’anni. E quanto hanno scoperto ha dell’incredibile. Gli scoiattoli sanno prevedere con largo anticipo i periodi di carestia e in base a ciò regolare i propri cicli riproduttivi. I vegetali, specificatamente le gimnosperme, emettono a cadenze irregolari dei teneri germogli di cui gli scoiattoli vanno ghiotti: è l’evoluzione che li ha portati a emettere le nuove foglioline irregolarmente, in modo da confondere i cosiddetti consumatori primari e non essere eccessivamente sfruttati da questi. Non è però bastato. I consumatori primari, in questo caso appunto gli scoiattoli, hanno intuito questa altalena di periodi di abbondanza seguiti da altri di carestia, e così si sono adeguati: hanno imparato a riprodursi solo al momento giudicato più opportuno per la specie. In pratica l’evoluzione negli scoiattoli è stata più efficiente rispetto a quella che ha avuto luogo nei vegetali. Dunque, se in media, durante l’anno gli scoiattoli si riproducono una sola volta (l’accoppiamento può avvenire nel tardo inverno di febbraio-marzo o in estate tra giugno e luglio), e partoriscono dai 3 ai 6 piccoli, questi furbi roditori in determinate circostanze possono figliare ben due volte, oppure non riprodursi de tutto, così da avere la certezza che ci sia in futuro disponibilità di cibo per i propri piccoli. In particolare - dalle ricerche effettuate dagli studiosi americani dell’università di Alberta, in collaborazione con esperti dell’università italiana dell’Insubria - è emerso che gli scoiattoli sono in grado di produrre una seconda figliata, eccezionalmente nello stesso anno della prima e, se prevedono che ci sarà abbastanza cibo per mantenerla. I ricercatori sottolineano che la maggior parte degli animali si riproduce in base ai prevedibili aumenti degli approvvigionamenti naturali dei prodotti commestibili in natura. Al contrario gli scoiattoli rossi - specie da sempre presente nelle regioni eurasiatiche - hanno trovato più benefico per la specie riprodursi in un momento in cui dispongono di poco cibo. Si comportano, quindi, come una lungimirante persona che investe i propri risparmi in un momento di crisi del mercato, intuendo che poi avrà solo di che guadagnarci.

(Pubblicato su Libero il 28 dicembre 06)

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