venerdì 9 maggio 2008

Una "gelatina" contro l'obesità

Una nuova proposta per combattere l’obesità: è una pastiglia che, ingerita poco prima dei pasti, dà l’impressione di aver già la pancia piena, spingendo quindi a mangiare meno. La stanno per sperimentare, su un campione di 100 persone, i medici del Policlinico Gemelli di Roma. Il medicinale è stato approntato dagli scienziati dell’Istituto per i Materiali Compositi e Biomedici del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli. Il riferimento, nello specifico, è a una capsula contenente una polverina che, a contatto con i liquidi del tratto digerente, si trasforma in una massa gelatinosa grande tanto quanto una pallina da tennis: “La capsula pesa un grammo – ci spiega Roberto Maria Tacchino, chirurgo dell’obesità presso il nosocomio romano – ma una volta ingerita, a contatto con l’acqua, si trasforma in un gel di cellulosa, occupante in media 100 cc. Da qui si può quindi pensare di somministrare anche 3 capsule per pasto (dipende dalle condizioni dell’obeso), così da occupare 300 cc dello stomaco di un paziente, che inevitabilmente si sentirà sazio senza aver ancora mandato giù niente”. Dunque il cammino della pastiglia antiobesità inizia con una semplice deglutizione. Nel giro di pochi minuti il farmaco entra in azione: assorbe acqua e si gonfia. In questo modo il paziente è pronto per sedersi a tavola, ma essendo il suo stomaco già “pieno”, non corre il rischio di abbuffarsi. La massa gelatinosa viene poi espulsa con le feci. Ma quali sono i pazienti adatti a questo tipo di intervento? “Per i test preliminari stiamo selezionando individui di età compresa tra i 18 e i 45 anni – continua Tacchino – è importante che nessuno di essi abbia avuto problemi gastrointestinali: per esempio i malati di ulcera non possono sottoporsi a questa terapia”. In particolare a beneficiare della proposta del Cnr napoletano saranno soprattutto le persone soprappeso, con un grado di obesità moderato: per i gravi obesi l’unica soluzione è di natura chirurgica. “Possiamo trattare persone fino al primo grado di obesità, con un indice di massa corporea 30 – sottolinea lo studioso del Policlinico -. Con ciò si indica per esempio una donna alta un metro e sessanta e pesante 80 chili”. Alla nuova pillola per favorire lo smaltimento dei chili di troppo sono giunti gli studiosi dell’Istituto per i Materiali Compositi e Biomedici del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli, guidati da Luigi Ambrosio. Lo scienziato e il suo collega Luigi Nicolais, oggi ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, hanno messo in pratica l’esperienza maturata insieme presso la Sca, un’azienda svedese di prodotti cartacei. Qui si sono chiesti per la prima volta se il composto a base di cellulosa poteva sortire un effetto analogo a quello del bendaggio gastrico. Per quanto riguarda i dati relativi alla diffusione dell’obesità, secondo il progetto MONICA (MONItoring of trends and determinants in Cardiovascular diseases study) realizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, essa ha registrato un aumento del 10-40 percento circa negli ultimi 10 anni, con oscillazioni tra il 10-20 percento per gli uomini e tra il 10-25 percento per le donne. L’incremento più allarmante è stato rilevato nel Regno Unito, dove quasi i due terzi degli uomini e oltre la metà delle donne sono in soprappeso o sono obesi.

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